Fatturazione elettronica e mancato ricevimento copia cartacea

Quesito: In merito alla problematica della fatturazione elettronica, le asd con solo codice fiscale possono ricevere la fattura in formato cartaceo e conservarle in forma cartacea come nel recente passato. Tuttavia diversi fornitori fanno ostruzione in caso di richiesta della fattura cartacea/formato pdf perché dicono che non è più possibile stamparla. Non essendo un obbligo la conservazione elettronica delle fatture, le asd con solo codice fiscale non devono richiedere un codice identificativo univoco né sono obbligate ad aderire al sistema di interscambio. Cosa fare in questi casi per non incorrere in sanzioni?

Risposta: Ai fini IVA l’a.s.d. con solo codice fiscale è equiparata a una persona fisica. La risposta al quesito è quindi nella recentissima FAQ dell’Agenzia delle Entrate n. 55 del 22/1/2019, che riportiamo integralmente:

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Ancora sulla Fatturazione elettronica

Quesito: In sede di approvazione della Legge di Bilancio 2019 è stata soppressa la disposizione contenuta nel comma 02 dell’art. 10, DL n. 119/2018, c.d. “Collegato alla Finanziaria 2019”, introdotta durante l’iter di conversione, in base alla quale gli obblighi di fatturazione / registrazione relativi a contratti di sponsorizzazione / pubblicità in capo ai soggetti che applicano il regime forfetario ex Legge n. 398/91, nei confronti di soggetti passivi stabiliti in Italia, sono adempiuti dai cessionari. A questo punto cosa deve fare una qualsiasi a.s.d., in regime di 398, che emette una fattura di pubblicità? Elettronica o cartacea?

Risposta: Se i ricavi commerciali nell’anno precedente non hanno superato 65.000 euro, si emette una fattura cartacea.

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Fatturazione elettronica asd ovvero SSdrl

Quesito: In riferimento all’obbligatorietà della fatturazione elettronica per le a.s.d. e s.s.d.r.l. in 398/91 che nell’anno 2018 hanno fatturato oltre euro 65.000 si chiede se ci sono ultimissime novità in termini di procedura: ad oggi, se non si va errati, si dovrà seguire la procedura che indica il committente come colui che dovrà emettere la fattura elettronica per “nostro conto” e poi contabilmente seguire un iter che permetterà di scaricare l’IVA per intero nei confronti del committente e il versamento del 50% da parte dell’ente sportivo; inoltre si chiede se, rientrando in questo caso, si debba obbligatoriamente attrezzarsi anche per la fatturazione passiva (pec , codice univoco ecc. ecc)

Risposta: I soggetti in questione non sono esonerati dalla fattura elettronica e quindi devono certamente, come scritto nel quesito, attrezzarsi e organizzarsi per gestire in via elettronica il ciclo passivo.

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Associazioni in regime 398 esonerate dalla fattura elettronica e conservazione sostitutiva

Quesito: Premesso che le associazioni in regime l. 398 non sono obbligate all’emissione delle fatture elettroniche qualora nell’anno precedente non abbiano conseguito ricavi commerciali superiori a € 65.000, si chiede come le stesse debbano comportarsi relativamente alla ricezione delle fatture passive. In particolare possono essere assimilate ai contribuenti forfettari che, in caso non forniscano né PEC né codice identificativo, sono esonerati dalla conservazione sostitutiva, oppure sono obbligati a fornire PEC / codice e comunque alla conservazione sostitutiva?

Risposta: La norma di riferimento è l’art. 1, comma 3, del d.l. 5/8/2015 n. 127, recentemente modificata dall’art. 10, comma 1, della Legge 17/12/2018 n. 136. Essa ora, per quanto qui ci interessa, recita (in grassetto la recente aggiunta):

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Cessione cespiti acquistati in regime l. 398/91

Quesito: Una s.s.d. a r.l. acquista una auto nuova e poiché ha optato per l’applicazione della legge 398/91 non ne detrae la relativa IVA esposta in fattura. In caso di successiva vendita di tale auto può emettere fattura esente art.10 comma 27 quinquies d.p.r. 633/72 o deve emettere fattura con IVA da versare al 50%?

Risposta: Il quesito presenta più di un aspetto da tener bene presente.
Non disponendo di tutte le informazioni necessarie, e comunque per dare ai lettori un quadro completo della problematica, cercheremo di esaminare tutte le alternative possibili.

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Fatturazione elettronica a frequentanti il centro sportivo

Quesito: Una s.s.d. che opera in regime 398, e ha l’obbligo di emettere fatture elettroniche, come si deve comportare con l’incasso dei ricavi istituzionali da parte delle persone fisiche che frequentano il centro sportivo? Può emettere, alle persone fisiche che hanno solo il codice fiscale e che acquistano servizi esenti IVA, le fatture cartacee come fatto fino ad ora?

Risposta:  Trattandosi di ricavi istituzionali è applicabile l’art. 148, III comma, del T.U.I.R. e quindi:

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Contributi Comunali e Erogazioni

Quesito: Si chiede la corretta base di calcolo per una a.s.d. calcio prima categoria, del plafond Iva l .398/91, in particolare se le seguenti entrate partecipino alla base per il calcolo del plafond di € 400mila: 1) erogazione liberale ricevuta da altra Associazione sportiva dilettantistica calcio per sostegno all’attività istituzionale svolta; 2) biglietti per ingresso gara; 3) contributo erogato dal Comune in base alla convenzione relativa alla gestione e manutenzione dell’impianto. Sempre in merito al contributo del Comune l’a.s.d. ha l’obbligo di emettere fattura se il Comune non la richiede? È corretto che il comune applichi su questo contributo una ritenuta alla fonte?

Risposta:  Rispondiamo seguendo la numerazione del quesito.

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Fatturazione elettronica per i soggetti in regime 398: troppe le questioni irrisolte

Ci scrive un gentile Lettore: «Alla luce della nuova normativa che “esenta” le a.s.d. e s.s.d. a r.l. (esenzione che però complica e rende praticamente impossibile far emettere la propria fattura di pubblicità dal committente) vedete controindicazioni nel non sfruttare questa norma “semplificativa” utilizzando dal 2019 il canale SDI ed emettendo “normalmente” fatture elettroniche, che alla fine è molto più semplice?»

Allo stato non ci pare possibile comprendere dalla norma quale sia il comportamento corretto: attendiamo chiarimenti e meno male che per i primi mesi non sono previste sanzioni!

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Acquisto e vendita divise sociali ai propri associati senza ricarico

Quesito: Una a.s.d. (senza partita iva) che svolge solo attività istituzionale vorrebbe acquistare magliette, stampate con i segni distintivi dell’associazione, da rivendere ai propri associati senza applicare nessun ricarico. Si domanda: 1) questa attività va considerata commerciale e pertanto tassata? 2) Se considerata attività commerciale l’associazione deve aprire partita iva? O in alternativa: 3) basta presentare il modello dichiarazione dei redditi?

Risposta: L’ art. 143, I comma, del T.U.I.R. stabilisce che “non si considerano attività commerciali le prestazioni di servizi … rese in conformità alle finalita’ istituzionali … verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione“; siccome in questo caso non si tratta di prestazione di servizi ma di cessione di beni, il fatto che non vi sia alcun ricarico non ha importanza: si tratta indubbiamente di attività commerciale.

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Pagamento rimborsi e tracciabilità

Quesito: La nuova normativa prevede il pagamento tracciabile dei rimborsi corrisposti dalle associazioni sportive dilettantistiche ai propri atleti e tecnici, qualunque sia l’importo; il mancato rispetto della tracciabilità può comportare la fuoriuscita dal regime agevolato della L.398/91?

Risposta: con la soppressione dei commi 358 e 359 della Finanziaria 2018 i rapporti con atleti e tecnici non debbono necessariamente essere inquadrati come collaborazioni coordinate e continuative; di conseguenza, se non lo sono, ai relativi compensi non si applica l’obbligo di pagamento con mezzi tracciabili stabilito dal comma 910 della medesima Legge.

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