“E-sport” (o sport elettronici): possono essere gestiti da una a.s.d.?

Un gruppo di persone è interessato alla costituzione di una a.s.d. che si occupi di e-sport (automobilismo nello specifico). I soggetti in questione vorrebbero organizzare e partecipare a tornei virtuali che si svolgerebbero non solo sul “territorio” italiano ma anche in Europa e nel resto del mondo. Si chiede se sia possibile gestire tale attività nella forma giuridica di associazione sportiva dilettantistica, e se sia prevista la possibilità di affiliazione ad un EPS. Inoltre: nel rispetto di tutti i requisiti richiesti, sarebbe possibile l’applicazione del regime della l. 398/91? Quale sarebbe il corretto trattamento da un punto di vista fiscale e contabile dei “tornei virtuali” da svolgere nel territorio europeo e all’estero?

Allo stato, gli e-sport NON rientrano fra le discipline sportive, quindi non possono formare l’oggetto di una associazione sportiva dilettantistica.

Poiché gli EPS sono quasi tutti anche APS, possono affiliare anche associazioni che non svolgono attività sportiva, senza però, ovviamente, poterle iscrivere nel registro CONI; l’affiliazione è quindi possibile.

Trattandosi comunque di associazione senza scopo di lucro, se qualificata come culturale e/o di promozione sociale potrebbe comunque avvalersi dell’attuale formulazione dell’art. 148 T.U.I.R. e, in forza dell’art. 9-bis del d.l. 417/1991, anche del particolare regime stabilito dalla legge 398/91. Ciò fino all’entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore la quale, com’è noto, riscrive la normativa degli enti non commerciali diversi dalle associazioni sportive dilettantistiche.

Le quote di partecipazione ai tornei virtuali, in quanto corrispettivi specifici per la partecipazione all’attività scopo dell’associazione, godranno della decommercializzazione di cui al terzo comma dell’art. 148 T.U.I.R.:

  • se pagate da soci o tesserati per l’EPS/APS a cui l’associazione si affiliata,
  • se essa rispetta i requisiti di cui all’ottavo comma del medesimo articolo: inserimento delle clausole ivi previste (democraticità, divieto di distribuzione utili, intrasferibilità della quota, ecc.) nello statuto ed effettivo rispetto di esse
  • se viene trasmesso nei termini di legge il Mod. EAS (compilato per intero, non trattandosi di associazione sportiva dilettantistica).