«Esenzione 5.000 euro» per insegnante di danza con Partita IVA
i compensi fatturati a una a.s.d. da insegnante di danza con partita IVA (codice ateco 85.52.01) rientrino nell’esenzione dei 5.000 euro?
L’art. 25, I comma, del D.lgs. 36/2021 stabilisce che
“E’ lavoratore sportivo … l’istruttore … che … esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo a favore di un soggetto dell’ordinamento sportivo iscritto nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, nonché … di altro soggetto tesserato“,
Pertanto se:
- l’insegnante è tesserato come tale e ha i titoli per poter svolgere tale attività
- il rapporto è correttamente formalizzato mediante un incarico scritto nel quale è chiaramente specificato che la committente è una a.s.d. regolarmente iscritta al RAS e l’attività svolta è quella di istruttore sportivo,
il relativo compenso rientra nello speciale regime “dei 5.000 euro”.
Trattandosi di titolare di partita IVA, che presumibilmente svolge anche attività nei confronti di altri soggetti e quindi fuori dal regime sportivo, è opportuno che affianchi a quel codice ATECO anche il codice specifico degli istruttori sportivi (85.51.00), così da tenere separati gli incassi delle due attività, per due motivi:
- perché in caso di ogni eventuale controllo sia chiara tale doppia attività (il modello di dichiarazione dei redditi prevede la possibilità di utilizzare più righe, indicando separatamente più codici attività, e per ciascuno il relativi ricavi)
- perché in sede di dichiarazione dei redditi (della quale non è ancora disponibile il modello) è assolutamente probabile che l’accesso al regime dei lavoratori sportivi si applicherà per i corrispettivi relativamente ai quali è indicato, appunto, un codice ATECO che contraddistingua una attività sportiva.