Il “patentino” da istruttore è spendibile presso altre FNS o EPS?

Un’istruttrice yoga ha un patentino rilasciato da un EPS (Csen): per fare attività in più a.s.d. affiliate a Enti diversi da quello che ha rilasciato il titolo, dovrebbe convertire il titolo in base al soggetto al quale l’a.s.d. è affiliata?

Per rispondere correttamente alla domanda, gli aspetti da tener presente sono più di uno, e la questione deve essere affrontata coordinando con ragionevolezza le varie regole da rispettare.

Il tesseramento

Sotto il profilo amministrativo/fiscale, il D.lgs. 36/2021 prevede solamente che l’istruttore debba essere tesserato.

In sede di inserimento degli estremi del contratto nel Registro presso il Dipartimento dello Sport il sistema verifica solo che sia tesserato, quindi accetta l’inserimento anche se l’istruttore è tesserato come atleta o dirigente, ma un minimo di ragionevolezza richiede che debba essere tesserato come tale: stipulare un contratto con un istruttore non tesserato come tale ci pare decisamente una forzatura, e le forzature raramente sono senza conseguenze …

E per tesserare un soggetto come istruttore la Federazione o l’Ente di promozione richiede che egli abbia i titoli per farlo, il comunemente detto “tesserino” o “patentino”, in regola con il pagamento della quota annuale ove prevista, e con gli obblighi di formazione permanente, sempre ove previsti.

Ciò premesso, se l’istruttore svolge la propria attività anche a favore di società o associazioni sportive affiliate ad altre Federazioni o Enti di Promozione, sotto il profilo amministrativo/fiscale non vediamo la necessità che acquisisca ulteriori “patentini”: è un istruttore, è tesserato come tale, svolge tale attività.

Come scritto all’inizio, bisogna però tener presenti almeno altri due aspetti, quello della responsabilità e relativa assicurazione, e quello “federale”.

La responsabilità

Sotto l’aspetto della responsabilità e relativa copertura assicurativa la questione va esaminata caso per caso.

Per spiegare cosa intendiamo dire, facciamo un esempio portato all’estremo.

Una società sportiva è affiliata a una Federazione, che partecipa a un campionato di uno sport magari potenzialmente pericoloso (combattimento, sforzi estremi, ecc.), Federazione che per rilasciare il “patentino” richiede un corso particolarmente impegnativo appunto perché disciplina potenzialmente pericolosa soprattutto se fatta ad alto livello agonistico.

Tale società affida suoi atleti a un istruttore che ha un “patentino” rilasciato da un ente di promozione per tale attività, ma rilasciato a seguito di un corso “tarato” per un livello di allenamento e gara molto più basso, pensato per una pratica di tale disciplina molto più leggera, non agonistica, secondo le diverse finalità appunto degli enti di promozione.

Immaginiamo che l’atleta risulti essere non sufficientemente preparato e succeda qualcosa: siamo sicuri che la società non abbia una specifica responsabilità? Siamo sicuri che la polizza assicurativa di responsabilità civile stipulata dalla società e/o la polizza infortuni a favore dell’atleta coprano tale danno?

E lo yoga può apparire a prima vista disciplina non particolarmente pericolosa sotto il profilo del rischio, ma se è vero, e lo è, che può portare rilevanti benefici sia sotto il profilo fisico che psicologico, può ben avere anche l’effetto opposto; quindi, anche per tale disciplina tale aspetto è delicato e deve essere tenuta ben presente.

I rapporti con FSN/EPS

Infine il terzo aspetto è quello che abbiamo chiamato “federale“, intendendo con tale termine i rapporti con la Federazione o Ente di Promozione affiliante.

Nello yoga non si pone il problema della partecipazione a competizioni, di accesso al campo gara, di passaggio da una società all’altra in corso d’anno, ecc., ma va tenuto ben presente che nel momento in cui un sodalizio si affilia a una federazione o Ente ne accetta le regole, e fra tali regole è di norma compreso l’impegno ad avvalersi di istruttori/allenatori qualificati e in possesso del “patentino” rilasciato da esse.

Il rigore con cui è richiesta l’applicazione di tale impegno, l’intensità dei relativi controlli e delle sanzioni in caso di violazione variano da Federazione e Federazione e da Ente a Ente, è quindi indispensabile una attenta valutazione, sempre caso per caso, anche di questo aspetto: quali conseguenze vi possono essere se un’associazione utilizza istruttori senza “patentino” rilasciato dalla federazione o ente a cui è affiliata? Vi possono essere sanzioni pecuniarie? Squalifiche? Può essere revocata l’affiliazione?