Green pass: NO chiederne e conservarne copia

Secondo il Garante per la privacy le palestre non possono richiedere e conservare una copia del certificato vaccinale anti Covid-19

In un intervento del 3 settembre a CyberSecurity360, Guido Scorza, Componente del Garante per la protezione dei dati personali, ha fornito una indicazione estremamente chiara e, come spesso accade nei provvedimenti del Garante, dettagliatamente motivata e pienamente condivisibile.

Il principio su cui si basa è quello del “bilanciamento tra privacy, tutela della salute e riapertura del Paese“, che il Garante ha sempre posto alla base di tutti i suoi interventi sulle varie disposizioni che si sono succedute in questo difficile periodo.

L’indicazione è la seguente: il Green pass deve

essere semplicemente esibito all’ingresso e … letto dagli incaricati esclusivamente attraverso l’apposita App Verifica Covid-19 … che consente al verificatore di accedere solo a un’informazione binaria: il titolare del documento ha o non ha un Green Pass valido senza alcun riferimento né alla condizione – vaccino, guarigione dal Covid19 o tampone – che ha portato al rilascio del Green Pass né alla data di scadenza del documento medesimo.
La richiesta … di copia del documento e di indicazione della data di scadenza e la successiva conservazione di tali elementi, pertanto, rappresentano una violazione della vigente disciplina in materia di protezione dei dati personali“.

Come anticipato sopra, vengono anche chiaramente spiegate le due motivazioni di tale indicazione:

– poiché la scadenza del Green pass è diversa a seconda della ragione per la quale è rilasciato (tampone negativo, guarigione, prima dose di vaccino o vaccinazione completa), chiederne la scadenza significa acquisire informazioni ulteriori, non necessarie e protette dalla privacy

– il Green pass “certifica una circostanza dinamica“, perché il titolare potrebbe rimanere contagiato e quindi il Green pass perdere validità ben prima della sua scadenza: considerarlo valido fino a essa significherebbe considerare titolare di Green pass chi invece potrebbe non esserlo più.

L’intervento inizia facendo riferimento a

richieste da parte di palestre e centri sportivi ai loro abbonati e associati di trasmissione e consegna, assieme al certificato di sana e robusta costituzione [ora, per precisione, “certificato di idoneità alla pratica sportiva non agonistica”, n.d.a.], di copia del c.d. Green Pass con evidenziata la relativa data di scadenza“,

e conclude affermando che

Le regole, insomma, ci sono e la comodità non consente di derogarvi“. 

Non solo siamo d’accordo sulla conclusione, ma sinceramente non vediamo nemmeno questa grande comodità nell’acquisire, conservare e quindi dover esibire in sede di controllo tutti i Green pass esaminati, sorvegliarne la scadenza, e assumersi in qualche modo la responsabilità della loro correttezza, quando la lettura richiede pochi secondi in più del normale controllo della validità dell’abbonamento al momento dell’ingresso.

Di tutti i vincoli, obblighi e adempimenti imposti alle palestre in questi ultimi terribili 18 mesi, questo non ci pare certo il più gravoso.