Rapporto giuridico e trattamento fiscale delle iscrizioni alle manifestazioni sportive effettuate da terzi

Si chiede quale sia la disciplina che regola il rapporto tra una a.s.d. e una s.r.l che si occupa di gestione delle iscrizioni alle manifestazioni per conto della a.s.d. stessa. Si tratta di un mandato all’incasso? Inoltre si chiede come devono essere trattate dal punto di vista fiscale della a.s.d. gli incassi delle iscrizioni (al netto delle commissioni) ricevuti dalla srl attraverso bonifico. Colui che si iscrive alla gara attraverso il portale online della srl dovrà avere solo la ricevuta della srl o anche della a.s.d.?

Ovviamente la qualificazione dipende della tipologia contrattuale instaurata dai due soggetti, e per dare una risposta certa bisognerebbe quindi vedere il contratto.

Dato che si parla di gestione delle iscrizioni, incassi per conto dell’associazione, di commissioni e di bonifico dalla Srl alla a.s.d., riteniamo non si tratti, come ipotizzato nel quesito, di un semplice mandato all’incasso, ovvero dell’incarico dato dalla a.s.d. alla S.r.l. di incassare uno o più suoi crediti, ma di un contratto più articolato, nel quale la S.r.l. si occupa di promuovere le manifestazioni organizzate dalla a.s.d. e (anche) di raccogliere le relative iscrizioni.

Quali che siano i termini esatti dell’accordo, che potrebbe p.es. anche comprendere il coinvolgimento della Srl nella stessa organizzazione delle manifestazioni in questione, non ne cambiano le conseguenze sul piano fiscale: per la a.s.d. è “incasso” il corrispettivo riscosso dalla S.r.l., di contro è “costo” di gestione la commissione che la S.r.l. le trattiene.

Ciò significa che se per la a.s.d. tali incassi sono decommercializzati ex art. 148 T.U.I.R., perché gli iscritti sono soci della a.s.d. o tesserati per la federazione o ente di promozione a cui essa è affiliata, rimarranno tali anche se li riscuote la S.r.l..

Ma se (come ci parrebbe più probabile) sono per essa incassi commerciali, l’importo da cui scorporare l’IVA (a meno che non si tratti di prestazioni esenti) e da considerare ai fini delle imposte sui redditi e dell’eventuale supero del limite dei 400.000 euro di ricavi ai fini del “regime 398” non è quanto le viene corrisposto dalla S.r.l. al netto delle commissioni, ma quanto pagato dall’iscritto, al lordo quindi delle commissioni.

Sia nel caso in cui siano ricavi “decommercializzati” che nel caso in cui siano ricavi commerciali, se la a.s.d. è in “regime 398” essa è esonerata dall’emissione della fattura e quindi che la ricevuta sia rilasciata solo dalla S.r.l., dalla a.s.d., o dalla S.r.l. per conto della a.s.d., da entrambe o addirittura da nessuna (p.es. se il pagamento viene effettuato on-line) non ha alcuna rilevanza, l’importante è che le movimentazioni di danaro siano tutte ricostruibili e documentabili per una corretta tenuta della contabilità di entrambe e in caso di eventuale verifica.

Più complesso è il caso in cui la a.s.d. non sia in regime 398, dato che nel caso in cui si tratti di incassi commerciali essa sarebbe di principio tenuta alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi, che potrebbe essere effettuata sia dalla a.s.d. sia dalla S.r.l. per suo conto, con un’implementazione corretta dell’intera procedura non banale, oppure in alternativa sarebbe tenuta all’emissione di fatturazione elettronica, sempre direttamente dalla a.s.d. o dalla S.r.l. per suo conto. Ricordiamo tuttavia che tale modalità di vendita dei servizi rientra nell’ambito del cosiddetto “commercio elettronico indiretto” per il quale i corrispettivi continuano ad essere esonerati sia dall’obbligo della certificazione mediante scontrino sia dall’obbligo di invio telematico (si veda Interpello agenzia delle entrate numero 198 del 19 giugno 2019). 

[Articolo apparso anche su Fiscosport.it]