In definitiva lo yoga è disciplina sportiva o no?!?
Una comunicazione pubblicata sul sito del CONI il 4 gennaio scorso ci dà lo spunto per affrontare una problematica di fondamentale importanza per tutti coloro che si occupano di questa disciplina.
1. Il “problema yoga”
Rinviando agli altri articoli pubblicati su questa newsletter per una completa disamina delle vicende e della portata dell’elenco delle discipline sportive ufficializzato dal CONI, ricordo che lo yoga non compare in tale elenco.
Ciò ha comprensibilmente creato grande preoccupazione fra le moltissime associazioni e società presso le quali esso viene praticato, gran parte delle quali era invece iscritta nel Registro delle società e associazioni sportive presso il CONI.
Senza analizzare i motivi alla base di tale mancato inserimento, sta di fatto che si erano prospettate tre possibilità:
– lo yoga sarebbe stato inserito successivamente, in sede di “assestamento” del Registro
– lo yoga avrebbe potuto rientrare in una o più delle discipline presenti nel Registro
– lo yoga non poteva più essere considerato attività sportiva.
2. Le prese di posizione di FIPE e FGI
Tramontata oramai definitivamente la prima possibilità, rimaneva solo la seconda, per “salvare la sportività” dello yoga: il considerarlo ricompreso in una delle discipline presenti nel Registro.
Mentre la più “papabile” per accoglierlo al suo interno pareva essere la “Attività sportiva ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness”, sotto la competenza della Federazione Ginnastica, la prima Federazione che ne ha parlato esplicitamente è stata la Federazione Pesistica (FIPE), che con un comunicato del 27/5/2017 ha fornito la propria interpretazione autentica della definizione delle “Attività con sovraccarichi e resistenze finalizzate al fitness e al benessere fisico” (disciplina compresa nell’Elenco CONI), all’interno della quale, relativamente allo yoga, si legge:
“… la Cultura Fisica si esplica nei seguenti termini:
…
Attività a corpo libero, (sia seguendo i principi del Calistenico, dello Yoga, del Pilates, dello Stretching e dell’Allenamento in Sospensione), considerato come un sovraccarico in funzione della angolazione che il corpo ha rispetto alla base di appoggio utilizzata durante l’esercizio o allo stato di tensione muscolare;
…
Inoltre la FIPE attraverso la Strength Academy (Scuola Nazionale di Formazione) gestisce, organizza e regolamenta tutta una serie di attività/discipline, tra le quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
…
3) Strength Yoga: abbinamento degli aspetti coordinativi e respiratori nella corretta esecuzione degli esercizi
…
9) Riequilibrio Posturale e Funzionale: percorso formativo composto da valutazione posturale attraverso l’utilizzo di strumentazioni specifiche, approccio osteopatico con l’intervento di un osteopata, utilizzo del foam roll, approccio yoga per il recupero degli equilibri posturali”.
Successivamente, la Federazione Ginnastica (FGI) ha inserito nel proprio settore Salute l’area Aequilibrium, dichiarando che:
“La Federazione Ginnastica d’Italia propone, attraverso Aequilibrium, una rieducazione posturale utilizzando programmi di realizzazione di nuovi schemi specifici di postura e movimento derivanti da varie discipline quali il Pilates, lo Yoga, Tecniche di allungamento, la Ginnastica Educativa e Rieducativa, Feldenkrais, Mezieres, Tecniche di respirazione e rilassamento”.
Dichiarazione che poi relativamente allo yoga ha assunto contorni più precisi con la Circolare ai propri comitati/delegazioni regionali Prot. 9014/SG/TESS del 7/9/17, nella quale si legge:
“il Consiglio Direttivo Federale ha approvato l’inserimento di attività non competitive indirizzate verso il “Benessere” ed il “Fitness” … Tra quelle indirizzate verso il “Benessere” una prima denominata “Aequilibrium” prevede di utilizzare programmi specifici di postura e movimenti derivanti da varie discipline tra cui anche lo Yoga ed il Pilates. … ll sopra citato ampliamento … consente alle Associazioni/Società che praticano lo Yoga, il Pilates ed il Parkour la possibilità di affiliarsi alla Federazione Ginnastica d’ltalia”
3. La Comunicazione CONI
Perdurando comunque incertezza sulla sorte delle associazioni yoga, alimentata dalle comunicazioni spesso in grande contrasto fra loro emesse dai vari enti di promozione sportiva, in data 4 gennaio il CONI ha infine pubblicato la seguente “Comunicazione sullo yoga”:
“Il CONI – in merito alle richieste di chiarimento pervenute relativamente al riconoscimento dello yoga come disciplina sportiva ammissibile per l’iscrizione al Registro delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche – precisa che, nonostante non sia disciplinato da nessuna Federazione Internazionale riconosciuta dal CIO, si è attivato facendo in modo che alcune Federazioni Sportive Nazionali, tra cui la Federginnastica e la Federpesistica, considerino lo yoga come “attività propedeutica” alle discipline di competenza”.
Dal messaggio mi pare traspaia chiaramente la volontà, già manifestata informalmente più volte dal Presidente Malagò, di mantenere il settore yoga all’interno del CONI, anche se non compare nelle “liste” CIO e SportAccord.
Lascia perplessi l’utilizzo del termine “propedeutica”, perché nei comunicati sia delle FIPE che della FGI mai si utilizza tale termine, né si descrive lo yoga come qualcosa di “asservito” alle discipline agonistiche sotto la competenza di tali Federazioni.
Nessuna delle due afferma che “lo yoga fa parte della pesistica” o che “lo yoga fa parte della ginnastica” (su questo aspetto si veda più avanti), ma nessuna inquadra lo yoga come attivitàpropedeutica o preparatoria a una o più delle discipline agonistiche di cui tali Federazioni si occupano; entrambe anzi lo collocano non “prima”, “a monte”, (appunto, “propedeuticamente”) alle “discipline di competenza”, ma “fra” o “accanto” a tali discipline:
– la FIPE parla di “seguire i principi dello yoga”, di “approccio yoga”, di “Streght yoga: abbinamento degli aspetti coordinativi e respiratori nella corretta esecuzione degli esercizi”
– la FGI parla di “utilizzo di programmi di realizzazione di nuovi schemi specifici di postura e movimento derivanti da varie discipline quali … lo Yoga” di “inserimento di attività non competitive indirizzate verso il “Benessere” ed il “Fitness” “, di “utilizzo di programmi specifici di postura e movimenti derivanti da varie discipline tra cui anche lo Yoga”
E allora mi pare che si presentino due possibilità:
– o si interpreta la comunicazione del CONI come “direttiva vincolante” alle Federazioni, e allora le Federazioni non hanno rispettato tale direttiva e i loro provvedimenti sono illegittimi
– o si interpreta la comunicazione del CONI (unitamente a tutto ciò che è intercorso fra CONI e Federazioni, negli ultimi mesi, sull’argomento) come un mandato alle Federazioni più elastico, una delega con margini più ampi, e allora i provvedimenti delle Federazioni superano la questione “propedeuticità” inquadrando lo yoga in modo leggermente diverso: non “a monte” ma “accanto” alle altre discipline.
Personalmente ritengo di gran lunga preferibile la seconda interpretazione, anche perché se si ritenesse valida la prima, dopo che i provvedimenti sono stati emanati e sono applicati accogliendo le prime richieste di affiliazione, le Federazioni si troverebbero in una situazione certo non gradevole.
Sempre sul tema della propedeuticità, qualcuno ha affermato che se lo yoga è e attività propedeutica alla pesistica o alla ginnastica, allora chi svolge esclusivamente tale attività non potrebbe essere riconosciuto come associazione sportiva, essendo necessaria anche la pratica di attività agonistica, o comunque di una o più delle attività per le quali lo yoga sarebbe propedeutico. In realtà non vedo la fondatezza di tale tesi: sarebbe come a dire che la palestra presso la quale fa attività di potenziamento muscolare la nazionale di sci o di karate non svolge attività sportiva perché si occupa solo della parte propedeutica; ma poiché tale opinione sta circolando, mi è parso doveroso darne conto.
4. Conclusioni
Ma allora lo yoga è o non è una disciplina sportiva?
La risposta corretta è “no” perché, come ci ricorda il CONI, non è disciplinato da alcuna Federazione Internazionale riconosciuta dal CIO: se lo fosse, sarebbe stato inserito nel più volte citato “Elenco CONI”.
E allora, le associazioni presso le quali si pratica yoga, svolgono attività sportiva e quindi possono essere iscritte nel Registro CONI e usufruire delle ben note agevolazioni fiscali?
La risposta corretta, a mio avviso è “si, ma…”, perché il CONI non ha scritto che lo yoga rientra fra le attività di competenza della Federazione pesistica e/o alla ginnastica e/o ad altre discipline sportive, ma che “alcune Federazioni, fra cui la pesistica e la ginnastica, possono considerarlo attività propedeutica alle discipline di loro competenza”.
La differenza è sottile, ma esiste: il CONI non “riconosce la sportività dello yoga”, ma dà facoltà ad alcune Federazioni di farlo.
Cosa deriva da tale differenza?
A mio avviso deriva che:
– se una società/associazione praticante lo yoga vede la propria richiesta di affiliazione accolta dalla FIPE, dalla FGI o da un’altra Federazione che dovesse ritenere che essa rientri fra le attività di sua competenza, entra nel Registro CONI “dalla porta principale”, ovvero quella indicata dal CONI nel comunicato di cui qui sopra si è ampiamente detto;
– se la medesima associazione non si affilia a una Federazione ma a un Ente di Promozione Sportiva, il rischio che le venga mossa qualche contestazione in sede di iscrizione al Registro o, peggio, in sede di verifica fiscale, forse esiste.
Per completezza, pare opportuno segnalare un’altra considerazione alla quale le associazioni che si occupano di questa disciplina devono prestare attenzione: il nuovo “registro CONI 2.0” prevede, tra i dati che devono essere comunicati annualmente, l’indicazione dell’”attività sportiva” che, come si legge nella guida al Registro, “è l’insieme degli eventi sportivi la cui titolarità organizzativa e gestionale appartiene all’Organismo sportivo. Ciascun evento sportivo è caratterizzato da una gerarchia standardizzata …; un evento sportivo può coincidere con una singola gara che, identificata da un codice identificativo univoco, rappresenta il primo gradino della gerarchia.”
Sembrerebbe dunque che, a regime, elemento essenziale per il mantenimento dell’iscrizione al Registro sarà la partecipazione a gare o manifestazioni (organizzate da F.S.N e/o E.P.S. o dallo stesso sodalizio, purché riconosciute dagli Organismi Affilianti).
Se così sarà, le Federazioni o Enti di Promozione dovranno individuare le tipologie di eventi o manifestazioni a cui le associazioni che si occupano di yoga dovranno partecipare, eventi che ben difficilmente saranno gare o campionati, ma che potranno essere, immagino, manifestazioni divulgative, seminari di approfondimento, stage, esibizioni, o quant’altro.
Sulla questione, non resta quindi che attendere quanto verrà via via disposto.