Dall’Agenzia delle Entrate due risposte sui compensi sportivi

Come noto, fra le particolari agevolazioni fiscali di cui godono le associazioni e società sportive dilettantistiche particolarmente importante è  la possibilità di erogare “rimborsi forfetari, indennità di trasferta, premi e compensi” a soggetti che svolgono attività in loro favore “nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche” e nell’ambito di “collaborazioni coordinate e continuative di tipo amministrativo-gestionale di natura non professionale”, importi che costituiscono redditi diversi ai sensi dell’art. 67 lett. m) del T.U.I.R.

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Contributi e aiuti per bollette. Lo stato dimentica gli enti non profit? *

«Aiuti alle imprese per i consumi di energia elettrica e gas naturale». È quanto si legge agli artt. 3 e 4 del d.l. 21 marzo 2022, n. 21 in vigore dal 22 marzo scorso. È il c.d. “Decreto Ucraina”.
E si è accesa la speranza di un sussidio dello Stato per far fronte ai rincari registrati da tutti gli utilizzatori di energia elettrica e di gas in questi ultimi mesi, comprese ovviamente le società e associazioni sportive, con particolare riferimento ai soggetti gestori di impianti sportivi.

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Contributi comunali a s.s.d.: sono entrate commerciali

Una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata, che ha aderito al regime fiscale agevolato di cui alla legge 398/1991, e la cui attività svolta, oltre alla raccolta di sponsorizzazioni e pubblicità, è esclusivamente istituzionale, chiede se:
– i contributi ricevuti dal Comune a sostegno dell’attività svolta (non commerciale ed in assenza di convenzioni con il Comune stesso) siano tassabili ai fini IRES/IRAP; tali contributi sono assimilabili ai contributi di cui al comma 3 lettera b) dell’articolo 143 del T.U.I.R. che l’Agenzia delle Entrate ha espressamente ritenuto NON applicabile alle s.s.d. (Circolare 18/E del 2018) seppur in regime 398/1991?
– avendo chiarito l’Agenza delle Entrate (v. ancora Circolare 18/E del 2018) che le s.s.d. “ancorché non perseguano il fine di lucro, mantengono, dal punto di vista fiscale la natura commerciale” e “sono riconducibili ai soggetti passivi IRES di cui all’art. 73, comma 1 lettera a) del TUIR“, si chiede se al momento dell’erogazione del contributo il Comune è tenuto ad operare la ritenuta prevista dall’articolo 28 del d.p.r. 600/1973. Questo anche se la s.s.d. è in regime 398/1991? 

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La “prova” dell’iscrizione al Registro CONI

Ci è stato chiesto: Ogni volta che entriamo nell’area riservata del sito del nostro Ente di promozione compare questa scritta: “Sanatoria CN n. 1655 del 17.12.2019 – E’ stata introdotta la possibilità di stampare le pregresse certificazioni di riconoscimento ai fini sportivi, relative agli anni 2018 e 2019. In ogni caso si ricorda che il CONI – ai sensi dell’art. 7 comma 2 del D.L. n. 136 del 28 maggio 2004 convertito nella Legge n. 186 del 27 luglio 2004 – trasmette annualmente al M.E.F. – Agenzia delle Entrate l’elenco delle associazioni e società riconosciute ai fini sportivi per le agevolazioni ed i benefici fiscali previsti”. Cosa significa? Dobbiamo effettuare qualche adempimento?

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Sport di squadra e di contatto, e obbligo di green pass rafforzato: il caso del beach volley

Come è noto, fino alla cessazione dello stato di emergenza solo i possessori di certificazione verde rafforzata possano accedere ad attività sportive di squadra e di contatto, anche all’aperto (d.l. n. 1 del 7/1/2022). Tra le discipline per le quali non è né scontato né intuibile se rientrino nelle due categorie ora richiamate vi è anche il beach volley. Nell’articolo che segue proviamo pertanto a fare chiarezza alla luce della normativa esistente

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